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QUARTO| Lettere anonime contro la gestione dei beni confiscati, la denuncia del sindaco Antonio Sabino

Quarto, la denuncia pubblica del Sindaco Sabino: “Lettere anonime contro la nostra attività di gestione dei beni confiscati mentre noti pregiudicati, che vogliono rimettere le mani sulla città, avrebbero partecipato attivamente alla compilazione di alcune liste di candidati. Nuovi, inquietanti episodi segnalati alle forze dell’ordine”.

Al Secondo Forum Espositivo nazionale sui beni confiscati, organizzato dalla Regione Campania per venerdì 21 e sabato 22 aprile alla Stazione Marittima di Napoli, sarà presente anche il Comune di Quarto, con lo stand di Radio Mehari per la Legalità, il libro per ragazzi autoprodotto per raccontare nelle scuole di Quarto le attività di antimafia sociale realizzate dal Comune e le tante esperienze di recupero e assegnazione di oltre 70 beni confiscati, con il racconto delle esperienze di Casa Mehari, dell’Albergo Diverso, del Bed&Breakfast della Legalità, delle Case per l’Arcobaleno per l’autismo, del Centro sociale per anziani, delle Case di Cura di comunità con l’Asl Napoli2 Nord.

Un impegno forte, mentre continuano a verificarsi episodi inquietanti sui quali il Sindaco Antonio Sabino ha chiesto alle forze dell’ordine di continuare a tenere alta l’attenzione.

«Continuano verificarsi episodi inquietanti nei confronti dell’amministrazione comunale, del Responsabile e dell’intero ufficio comunale che gestisce i Beni confiscati, con lettere anonime che hanno il chiaro obiettivo di intimidire, delegittimare e ostacolare l’importante lavoro che abbiamo fatto nella gestione e nell’assegnazione dei tanti beni confiscati alla camorra locale e assegnati con bandi pubblici ad associazioni, enti no-profit, cooperative di diversamente abili, parrocchie e scuole – dice il sindaco di Quarto Antonio Sabino.

Un mese fa, mentre eravamo nel bene confiscato Casa Mehari per discutere al convegno nazionale anticamorra e sui beni confiscati con il procuratore generale Luigi Riello, con il presidente del Tribunale Elisabetta Garzo e con i pm della Dda Giuseppe Visone e Giuseppe Cimmarotta, mi hanno riferito che a poche centinaia di metri alcuni cittadini che volevano assistere al convegno anticamorra sarebbero stati avvicinati da parenti di noti pregiudicati e apostrofati in malo modo per non farli assistere al convegno e per metterceli contro. Saranno le forze dell’ordine, alle quali abbiamo segnalato tutto, e la magistratura a indagare, mentre nel Forum Espositivo nazionale sui beni confiscati di venerdì e sabato racconteremo le belle pagine anticamorra che stiamo scrivendo a Quarto».

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