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Pozzuoli Ora! allerta: “Zona Zes, si rischia l’ennesimo Commissario Straordinario”

Nell’ultimo consiglio comunale è approdata la proposta per far aderire formalmente parti del territorio comunale alla “Zona Economica Speciale”. Si tratta di aree nelle quali, grazie ad un intervento regionale e ad una normativa nazionale, le imprese esistenti o quelle che si andranno ad insediare potranno beneficiare di importanti agevolazioni economiche e finanziarie.

«Sono arrivate due proposte – afferma il consigliere comunale Riccardo Volpe – sia da parte del resto dell’opposizione che da parte della maggioranza. In entrambe venivano indicati pressoché gli stessi luoghi: Porto, Rione Terra, ex Sofer ed in una c’era finanche l’ex convitto Monachelle. Istituita una zona ZES – continua Volpe – il consiglio comunale e la città non hanno più potere decisionale, perché a rilasciare tutte le autorizzazioni è un Commissario straordinario di Governo. La perimetrazione di queste zone è cosa ben più complessa, proprio perché nelle parti di territorio prescelte non vigerà più il nostro Piano Regolatore, andando in deroga a le norme di tutela. Per questo – continua Volpe – pensiamo che luoghi di interesse strategico come ex Sofer, Rione Terra, debbano essere esclusi da un simile ragionamento, che porterebbe tutte le decisioni in altre sedi. Su questo – conclude Volpe – ci batteremo duramente, affinché sia la Città a decidere sul proprio futuro».

I risultati dei lavori gestiti da un Commissario di Governo sono sotto gli occhi di tutti: il ponte mostro, il tunnel di Lucrino e grandi opere. Milioni bruciati per scelte rispetto alle quali la città non ha potuto batter ciglio.

«Si tratterebbe dell’ennesimo ricorso a interventi commissariali – dichiara Raffaele Postiglione, di Pozzuoli ORA! – Ancora una volta le Istituzioni elette dai cittadini verrebbero svuotate. Un vulnus democratico contro il quale ci siamo sempre battuti. Tra l’altro – continua Postiglione – non ci sono esempi virtuosi di aree ZES nel nostro Paese. La creazione di occasioni di lavoro, regolare e con pieni diritti, è senz’altro una priorità per il nostro territorio, ma bisogna procedere mirando ad uno sviluppo armonico e sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale. Lo strumento di cui si parla riguarda le aree industriali.

Accostare a queste il Rione Terra o l’ex Sofer, che nulla hanno a che fare con nuovi insediamenti industriali, porterebbe ad una deregulation e ad una estromissione della Città dalle scelte su pezzi strategici del nostro territorio. Il nostro agire politico – conclude Postiglione – sarà sempre orientato alla creazione di occasioni diffuse e mai ad appannaggio di grandi gruppi imprenditoriali o dei cosiddetti “poteri forti” rispetto ai quali sono tutti contro, ma solo a parole. Le zone ZES potrebbero esserne l’ennesima dimostrazione».

Per il momento nessuna delle due proposte è passata in consiglio comunale, per fare una più approfondita verifica nella commissione consiliare competente.

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