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Buon compleanno, Pozzuoli: il 9 maggio 1296 nasceva la nostra città 

Il 9 maggio 1296 Pozzuoli fu ufficialmente riconosciuta “Città demaniale” grazie a un decreto emanato dal reale Carlo II d’Angiò, passando dallo stato di “Castrum” a quello di “Civitas”. 

Questo evento segnò l’assegnazione di un’autonomia amministrativa alla città di Pozzuoli, con la possibilità di eleggere un proprio sindaco e di gestire autonomamente gli affari interni. Ecco alcuni cenni storici su Pozzuoli.

La città fu fondata intorno al 530 a.C. da un gruppo di esuli politici provenienti da Samo, alla città fu dato il nome di Dicearchia, che significa “governo giusto”, in contrapposizione al governo della propria patria dominata dal tiranno Policrate.

Dicearchia fu soggetta al controllo della vicina e potente Cuma fino al 421 a.C., anno in cui i Sanniti occuparono tutta la regione flegrea. Furono poi i Romani, che avevano conquistato la Campania nel 338 a.C. a cambiare il nome in Puteoli, cioè piccoli pozzi, molto probabilmente a causa delle molteplici sorgenti termali. 

Puteoli divenne ben presto un importante porto commerciale di Roma che la trasformò in una città cosmopolita dove giunsero mercanti di tutto il Mediterraneo antico: Egiziani, Greci, Fenici. Il declino iniziò con la costruzione del porto di Ostia per volere dell’imperatore Claudio nel 42 d.C, ma il declino della città non fu immediato, tanto che la maggior parte dei nostri monumenti appartiene al periodo tra Vespasiano e Adriano.

Puteoli fu il cuore pulsante dei mitici Campi Flegrei, cari a Virgilio e ai poeti del mondo antico. I potenti e gli imprenditori più importanti dell’impero romano avevano casa di villeggiatura su queste sponde incantevoli. Poi il degrado, i lunghi secoli della decadenza.

Il 9 maggio 1296, con real privilegio di Carlo II D’Angiò, Pozzuoli fu affrancata dal dominio feudale e dichiarata città demaniale. Favorita dall’autonomia amministrativa, l’Universitas puteolana conobbe un intenso sviluppo edilizio ed economico.

Agli inizi del 1500 il fenomeno del bradisismo, già da secoli in fase ascendente, si intensificò e fu accompagnato negli anni da una serie di terremoti, fino a quando, nella notte tra il 29 e 30 settembre 1538, un’eruzione portò alla nascita del Monte Nuovo, un piccolo cratere che ingoiò il villaggio di Tripergole e buona parte del lago Lucrino.

Dopo un breve periodo di abbandono, la città fu ricostruita grazie agli aiuti del Vicerè spagnolo don Pedro Alvarez de Toledo, che vi si fece anche costruire un magnifico palazzo con torre e giardini.

Colpita da massicci bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale, il 2 marzo del 1970 Pozzuoli fu anche colpita da un altro violento terremoto causato dal bradisismo, che portò allo sgombero forzato del Rione Terra e che, con le scosse dell’inizio degli anni Ottanta, costrinse migliaia di persone ad abbandonare le proprie case. Solo in tempi recenti l’antica rocca è tornata nuovamente ad essere aperta alla cittadinanza. 

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