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POZZUOLI| Inaugurato l’Anno Accademico 2023-2024 degli Istituti di Formazione dell’Aeronautica Militare

Si è svolta questa mattina a Pozzuoli, presso l’Accademia Aeronautica, alla presenza del Sottosegretario di Stato alla Difesa, On. Matteo Perego di Cremnago, la tradizionale cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2023-2024 degli Istituti di Formazione dell’Aeronautica Militare.

L’evento, a cui hanno preso parte il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti e numerose autorità civili e militari, si è aperto con un intervento del Comandante delle Scuole e della 3ª Regione Aerea, Generale di Squadra Aerea Silvano Frigerio, che dopo una breve introduzione sulle principali attività portate a termine nell’ultimo Anno Accademico, ha voluto evidenziare i progetti e gli obiettivi futuri più significativi nel campo della formazione e della selezione.

“Abbiamo il desiderio di accedere a dimensioni ed ambienti inesplorati, una propensione che da sempre contraddistingue il nostro operare e che oggi, con soluzioni tecnologiche sempre più innovative, continua a guidare lo spirito e l’ambizione dell’Arma Azzurra”, ha dichiarato il Generale Frigerio nel suo discorso introduttivo. 

E se nei primi 100 anni della nostra storia abbiamo ‘conquistato’ con passione e competenza l’ambiente aereo, il futuro ormai prossimo ci vedrà capitalizzare la nostra specificità anche nel dominio spaziale, per proseguire la crescita identitaria e capacitiva dell’Aeronautica Militare quale componente irrinunciabile dello Strumento Militare nazionale e come motore di ricerca per l’innovazione tecnologica e scientifica del Paese”.

Sono molteplici e innovativi i percorsi formativi e le attività recentemente intraprese per essere al passo con le migliori università italiane, al fine di mantenere un elevato standard qualitativo del personale. Fate vostro quel patrimonio di valori, storia e tradizioni che da sempre contraddistinguono gli uomini e le donne dell’Aeronautica Militare – ha aggiunto il Generale rivolgendosi ai giovani frequentatori – e ricordate che vi abbiamo selezionato tra i migliori giovani della Nazione e vi stiamo formando per servirla con passione, dedizione, lealtà, coraggio e competenza”.

Ha preso poi la parola il Generale Goretti che ha voluto sottolineare come “queste nuove generazioni, che costituiscono la nuova linfa vitale della Forza Armata, dovranno confrontarsi con scenari geopolitici sempre più incerti e complessi, che vanno a determinare nuovi ambiti operativi, nuove frontiere da difendere, che travalicano quelle tradizionali costituite dalla dimensione terrestre, navale e aerospaziale per ampliarsi verso l’ambito spaziale, come naturale continuazione dell’ambiente aeronautico, oltre a quelli cibernetici e cognitivi“. 

Rivolgendosi direttamente ai giovani frequentatori, ha poi aggiunto: “Siate sempre consapevoli delle vostre competenze e conoscenze, che al termine dei corsi che vi accingete ad iniziare saranno sicuramente più ricche, integrate ed ampliare di molteplici riferimenti aeronautici. Siate curiosi e pronti ad analizzare con spirito critico ed apertura mentale le vicende del passato per capire ed affrontare efficacemente i cambiamenti che vi si presentano. Condividete le vostre esperienze con chi può darvi un consiglio e un supporto qualificato, avendo sempre a riferimento chi vi ha preceduto. Abbiate sempre fame di cultura, perché come dice il nostro Presidente della Repubblica essa è motore di crescita, è spinta all’apertura, moltiplicatore di energie civili. È occasione di confronto, rispetto dell’altrui diversità, è ricerca di innovazione”.

Al termine del suo discorso, il Capo di Stato Maggiore ha dichiarato aperto l’Anno Accademico 2023/2024 degli Istituti di Formazione dell’Aeronautica Militare. A seguire il Comandante dell’Accademia Aeronautica, Generale di Divisione Aerea Luigi Casali, ha introdotto le prolusioni del Brigadier Generale del Corpo Sanitario Aeronautico Emanuele Garzia e del Cap. Giovanni Marfia, rispettivamente Direttore e Ufficiale medico dell’Istituto di Medicina Aerospaziale di Milano, che hanno tenuto degli interventi sul tema dell’­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­evoluzione tecnologica e di metodo in Medicina Aeronautica e Spaziale, con un focus sul progetto CeMATA (Centro di Medicina Aerospaziale per le Terapie Avanzate).

La cerimonia si è conclusa con l’intervento del Sottosegretario di Stato alla Difesa, On. Matteo Perego di Cremnago che ha in particolare sottolineato quanto siano rilevanti “I numeri delle attività portate a termine nel precedente anno accademico, l’anno del Centenario dell’Aeronautica Militare. Mi ha colpito, in particolare, il numero del personale di forze armate di altri paesi: sono più di 700 gli studenti stranieri provenienti da 36 Paesi che si sono addestrati presso l’Accademia Aeronautica dal 1928 ad oggi. Questa forma di cooperazione ha un valore altissimo, che va oltre l’aspetto formativo e consente di sviluppare conoscenza reciproca tra culture diverse, favorendo la creazione e il consolidamento di importanti relazioni interpersonali che connotano l’approccio italiano nelle missioni internazionali”.

“Siamo in un momento storico delicatissimo – ha aggiunto il Sottosegretario – in mezzo a guerre devastanti che stanno rendendo lo scenario geopolitico internazionale sempre più difficile, delicato e vulnerabile, e vedere che tanti giovani vogliono intraprendere la carriera militare e fanno domanda per entrare in Aeronautica, mi dà sincero ottimismo sul futuro del nostro Paese”.

Il futuro prossimo vedrà l’Aeronautica Militare capitalizzare la propria specificità anche nel dominio spaziale per proseguire la crescita capacitiva quale componente irrinunciabile dello strumento militare nazionale e come motore di ricerca nell’innovazione tecnologica e scientifica del Paese. E’ quindi importante continuare a investire nella leadership e interagire con l’industria nazionale anche nella formazione, come avvenuto nel caso dell’addestramento al volo avanzato mediante il velivolo T-346 per la preparazione dei futuri piloti di velivoli di 4^ e 5^ generazione”.

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