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POZZUOLI| “Chirurgia itinerante” al Santa Maria delle Grazie, asportato grosso tumore

La “Chirurgia itinerante” è una preziosa risorsa per realizzare interventi ad altissima complessità anche al di fuori del Policlinico Vanvitelli di Napoli. Grazie a questa procedura l’equipe di Chirurgia Toracica diretta dal professor Alfonso Fiorelli ha potuto eseguire un raro intervento combinato di chirurgia toracica e neurochirurgia, condividendo la sala con l’equipe diretta dal dottor Raffaele De Falco, presso l’ospedale Santa Maria Delle Grazie di Pozzuoli.

Una storia a lieto fine che vede protagonista una paziente di 67 anni affetta da una rara malattia genetica: il morbo di Von Recklinghausen. 

La vita di questa paziente è stata messa in pericolo da un grosso tumore, 17 centimetri, che prendeva origine dal midollo spinale ed occupava gran parte della cavità toracica destra – spiega il professor Fiorellila massa le andava a comprimere il polmone e le causava una severa insufficienza respiratoria”.

Per salvare la donna, minimizzare il dolore post-operatorio e ridurre al minimo la degenza, le due equipe hanno adottato una tecnica combinata, ideata e recentemente pubblicata dal professor Fiorelli sulla rivista internazionale “Thoracic Cancer”. 

I neurochirurghi guidati dal dottor De Falco hanno provveduto alla resezione del tumore dal midollo spinale. Quindi, nella stessa seduta operatoria, il professor Fiorelli – coadiuvato dagli assistenti Giuseppe Vicario e Maria Marvulli – ha asportato il tumore anche dalla cavità toracica con una tecnica mini invasiva chiamata video-toracoscopia. 

Il complesso intervento è stato possibile anche grazie alla ventilazione mono-polmonare, portata a termine dal responsabile dell’Uoc di Anestesia dell’Ospedale di Pozzuoli Salvatore di Colandrea. La paziente, che non avrebbe potuto ricevere questo intervento al Santa Maria delle Grazie, è stata già dimessa ed è in buone condizioni. 

La chirurgia itinerante – spiega il direttore generale Ferdinando Russoci consente di eseguire interventi di elevata specializzazione anche dove non è presente una branca chirurgica ultra-specialistica. Un modello che ottimizza le risorse ed evita il disagio di trasferimenti o di viaggi fuori regione per il paziente e i suoi familiari”. 

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