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Terremoto a Pozzuoli, Manzoni: “Aree di attesa ma l’eruzione è molto remota”

La situazione bradisismica e il terremoto a Pozzuoli e nei Campi Flegrei è diventato argomento nazionale, continuamente trasmesso in tv. Il noto programma d’attualità “Le Iene” ha dedicato un servizio condotto da Giulio Golia.

A parlare della situazione bradisismica è Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano Ingv: “Nel momento in cui avvengono più terremoti in un intervallo di tempo limitato si chiama sciame. Il 98% dei terremoti avvenuti in un mese, circa mille, sono inferiori a magnitudo 1. In un anno 5000 microterremoti”.

Continua Di Vito: “Dal 2016 il suolo si è sollevato di 115 cm, siamo in una fase ascendente ma anche se è normalità significa comunque attenzione, non siamo come il Vesuvio in quiete. Preoccupiamoci ma sappiamo che c’è un Ente che monitora di continuo. Siamo a 3000 tonnellate di CO2 al giorno”.

Nonostante le comunicazioni ufficiali, la popolazione è molto spaventata tanto da non dormire di notte e rifugiarsi in macchina: “Fa questo tutti i giorni. Inizia piano piano e non smette mai. Siamo stati in macchina a dormire durante le scosse”.

C’è anche chi mostra i danni alle strutture dei palazzi: “Il pavimento è rotto, tutto spaccato. Siamo sempre in ansia, la paura è che venga una più forte”. Ma tante persone non sanno dove si trovano le aree di attesa e dove andare in caso di eruzione. 

Mentre altri sono più ottimisti: “Ci fidiamo dei vulcanologi, questa è la normalità non dobbiamo allarmarci”, dice un cittadino.

Molto più critica è la visione di Giuseppe Mastrolorenzo Ingv: “E’ un supervulcano uno dei più alto rischio di esplosione violenta. Dopo il 1538 con la fase culminata nell’eruzione temiamo che il bradisismo possa preludere a un’eruzione. Unica certezza è il piano di emergenza ma bisogna avere delle misure di prevenzione vere”.

A tal proposito è intervenuto il sindaco di Pozzuoli Gigi Manzoni: “Abbiamo il piano di protezione rischio vulcanico poiché il bradisismo viene considerato un terremoto di bassa intensità. Bisognava mettere tutta una serie di attività di prevenzione che non sono state fatte”. Ma in caso di eruzione il sindaco dove si riunisce? “Nelle aree di attesa”, risponde Manzoni. Ma la sua collaboratrice non sa dove queste siano. Conclude il sindaco: “Tanto stiamo parlando di una cosa molto remota”.

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