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POZZUOLI| Bradisismo, “Potere al Popolo”: “Evitare di commettere gli stessi errori”

Sul tema del bradisismo che sta coinvolgendo i Campi Flegrei “Potere al Popolo” di Pozzuoli ha espresso alcune perplessità che riguardano i fatti avvenuti in precedenza nella città capofila. Per il movimento non bisogna commettere gli errori del passato.

“Negli ultimi mesi il bradisismo è tornato a farsi sentire. Alcuni media e politici invocano già all’evacuazione alimentando un clima di forte allarmismo e dimenticando le conseguenze sociali, economiche ed urbane degli sgomberi del 1970 e 1983-84. Proprio per evitare di commettere gli stessi errori è giusto che si ripercorra quella storia per capire cosa non è andato e soprattutto cosa non sta funzionando.

Il 2 marzo 1970 senza alcun reale preavviso fu sgomberato con la forza il Rione Terra. Lo stesso sindaco Gentile fu tenuto all’oscuro del fatto nonostante quel giorno fosse ad un incontro istituzionale a Roma proprio sul tema bradisismo. Circa 4000 persone dal giorno alla notte furono costrette ad andarsene.

10 anni dopo, quando il fenomeno riprese, l’amministrazione si fece trovare di nuovo impreparata costringendo circa 20.000 abitanti del centro storico a lasciare le proprie case. I due sgomberi hanno prodotto insanabili fratture sociali in città. La popolazione più povera fu trasferita a forza nelle due prime grandi periferie di Pozzuoli: il Rione Toiano e Monteruscello, che sono a tutti gli effetti quartieri dormitorio.

Quartieri che soffrono la carenza di servizi pubblici essenziali, e i cui alloggi popolari sono anche stati negli anni dimenticati sul piano della manutenzione, cosa fondamentale data la sismicità del territorio. E proprio con i due sgomberi si preparò il terreno per la turistificazione del Rione Terra e la gentrificazione* del centro storico di Pozzuoli.

Infatti, dopo lo sgombero dell’antica Rocca, nel 1971 una legge speciale la dichiarò “patrimonio indisponibile”, ossia non vendibile. Nel 2002 nelle stanze dell’amministrazione cittadina e senza coinvolgere la cittadinanza, si decise poi di destinare il Rione Terra quasi esclusivamente al turismo.

Tale decisione servì a spianare la strada a future concessioni a privati: si preferì puntare su bar, ristoranti, alberghi e attività commerciali senza che fosse lasciato nulla alle vere esigenze della popolazione. Nonostante la rimozione dei cancelli della rocca, saranno le barriere economiche a renderlo inaccessibile ai più e gli effetti di quella decisione stiamo cominciando a viverli oggi”, questo è quanto reso noto dal movimento.

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