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Caffè “Lazzarelle” delle detenute del carcere di Pozzuoli: la fondatrice premiata da Mattarella 

Creare una torrefazione all’interno del carcere femminile di Pozzuoli, per offrire un’occasione di lavoro e riscatto alle detenute. Così nasce il Caffè delle “Lazzarelle”, la coop sociale fondata nel 2010 da Imma Carpiniello

Quest’ultima, amministratrice e fondatrice della cooperativa, è stata insignita dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, “per il suo impegno nella valorizzazione del lavoro delle detenute all’interno del carcere offrendo loro un’opportunità di riscatto per una vita diversa dopo la detenzione”. 

L’iniziativa sociale è unica nel suo genere: produrre caffè artigianale seguendo l’antica tradizione napoletana, all’interno del carcere femminile di Pozzuoli. I caffè sono biologici e provengono dai Sud del mondo, dove i piccoli produttori di qualità rischiano di essere schiacciati dalle multinazionali.

Ma come è nata l’idea delle “Lazzarelle”? Lo scopo principale di Imma Carpiniello, laureata in Scienze politiche, con un master in politiche di genere e diritti umani, era quello di generare inclusione sociale attraverso il lavoro. Un percorso di formazione che avviasse le detenute al circuito della legalità. Dare una possibilità reale di riscatto alle donne in carcere, sia durante il periodo di detenzione, sia una volta tornate alla loro vita. 

Da qui, la volontà della cooperativa di contrattualizzare le ragazze come una qualsiasi altra cooperativa e azienda. “Nel 2012 – ha raccontato Imma Carpiniello in un’intervista – nasce ufficialmente il brand. Grazie all’aiuto della direzione del carcere e al finanziamento del fondo delle politiche sociali della Regione Campania che fu di circa 100mila euro e che ci permise di acquistare l’attrezzatura”. 

Dal 2012 in poi, le “Lazzarelle” ne hanno fatta di strada. Nel luglio 2020 hanno aperto un Bistrot in Galleria Principe a Napoli, dove lavorano le donne che sono agli arresti domiciliari o che hanno altri tipi di pena che permette loro di uscire per andare a lavorare. 

In seguito hanno dato vita anche a un E-commerce. Il Caffè delle “Lazzarelle” rende protagoniste le donne, coinvolte attivamente nel lavoro. Una storia di riscatto. La stragrande maggioranza di loro, infatti, una volta fuori dal penitenziario femminile di Pozzuoli, è uscita definitivamente dalla criminalità.

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