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Attentato al consolato della Grecia a Napoli: arrestato un puteolano

E’ stato arrestato l’uomo accusato dell’attentato al consolato della Grecia a Napoli il 4 marzo 2021. Si chiama Marco Marino, trent’anni di Pozzuoli. L’episodio risale a 2 anni fa e adesso si cerca anche un complice. Dalle indagini è emerso che il trentenne mise in atto il suo piano con un ordigno illegale composta da carta gommata, una bomboletta spray di deodorante e da un artificio pirotecnico esplodente denominato “Rambo”.

La Sezione Indagini elettroniche della IV Divisione del Servizio Polizia Scientifica aveva trovato sul suo cellullare siti e materiale anarchico per il suo addestramento nonché per la costruzione di ordigni. Elementi, questi, importanti in quanto hanno portato ad inchiodare l’anarchico puteolano. A quanto pare lo scopo dell’attentato era di destabilizzare le Istituzioni della Grecia per costringerle a modificare decisioni che riguardano il trattamento nei carceri ai condannati accusati di terrorismo.

L’attentato, sebbene mai rivendicato, appariva immediatamente riconducibile alla galassia anarco insurrezionalista sia per le modalità di svolgimento e la tipologia dell’ordigno utilizzato, sia per l’esistenza, in quel periodo, di una campagna anarchica di solidarietà internazionale nei confronti di Dimitris Koufondinas, ex membro del sodalizio terroristico greco “17 novembre”, detenuto presso le carceri greche in sciopero della fame. 

Durante la perquisizione domiciliare del 26 maggio 2022 sono stati ritrovati anche i suoi vestiti, identificati attraverso il monitoraggio tramite telecamere sul luogo sul momento del fatto. L’anarchico, secondo le indagini, si addestrava informandosi attraverso internet e social web.

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