POZZUOLI| Ludovica Nasti si racconta a Verissimo: “Il mio desiderio è restare me stessa”
La giovane attrice puteolana Ludovica Nasti, ospite di Silvia Toffanin a “Verissimo”, ha parlato della sua vita e della sua carriera artistica. Ludovica ha iniziato a esser protagonista del grande schermo già a 11 anni. La giovane attrice puteolana, ora 16enne, è una stella nascente del piccolo e del grande schermo. Ludovica è stata paragonata alla Loren nello sguardo, e la stessa Loren che si è complimentata con Ludovica nel tempo per il potenziale cinematografico espresso.
Ma la vita di Ludovica non è stata tutta rose e fiori. All’età di 5 anni ha iniziato il suo lungo percorso nella lotta contro la leucemia. Ecco cosa ha detto Ludovica a Verissimo: “Di quel periodo ricordo il primo mese in ospedale quando i miei fratelli venivano a trovarmi fuori con delle candele, come simbolo di speranza“, racconta l’attrice di Pozzuoli. “Mia mamma è stata la mia colonna e la colonna di casa, di tutta la famiglia. Mi ha dato tanta forza. Anche mio papà, tutti i papà sono quasi come dei supereroi, non li vedi mai soffrire però ci sono sempre nonostante tutto“.
Ludovica Nasti ricorda anche quando ha dovuto rasare i capelli: “Dicevo ricresceranno più forti e più belli. E lo dicevo anche ai bambini che incontravo e che magari avevano paura. Facevo forza a loro, anche se avevo solo cinque anni. E’ stato un periodo che mi ha insegnato tanto, gli ostacoli della vita ti danno occhi diversi nel viverla.” Oggi Ludovica Nasti è guarita: “Devo sottopormi periodicamente ai controlli, li terminerò a 18 anni, quando terminerà il ciclo dei controlli. Mi ha aiutato, ci ha aiutato tanto, come famiglia anche la fede, e pregare tanto per me e per la mia famiglia è, ed è stato tanto importante. Si può guarire, non bisogna arrendersi mai, voglio dirlo a tutti.”
Nonostante il successo, Ludovica resta sempre coi piedi ben saldi a terra e racconta: “e pensare che da piccola volevo fare la calciatrice, attraverso il calcio volevo anche sfogare un po’ la mia rabbia. Ora la rabbia è passata, e giocare al calcio per hobby mi resta solo per liberare i pensieri. Il mio sogno? E’ quello di restare sempre me stessa e di rimanere in salute“.