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Campi Flegrei, 387 scosse in un mese: la più forte di magnitudo 3.0

L’Osservatorio Vesuviano fa sapere, nel bollettino mensile relativo al mese di febbraio 2024, che rispetto ai 245 terremoti dello scorso mese, si sono registrati nei Campi Flegrei 387 terremoti con magnitudo massima 3.0.

Di questi, 365 eventi sismici, circa il 94,3% del totale, hanno avuto una magnitudo minore di 1.0, 17 eventi (circa il 4,4% del totale) hanno avuto una magnitudo compresa tra 1.0 e 1.9, 4 eventi (circa l’1% del totale) hanno avuto una magnitudo compresa da 2.0 e 2.9 e 1 evento (circa 0,3% del totale) ha avuto una magnitudo maggiore di 3.0

In totale sono stati localizzati 251 eventi (circa il 65% di quelli registrati), ubicati prevalentemente tra Pozzuoli, Agnano, l’area Solfatara-Pisciarelli, Bagnoli e il Golfo di Pozzuoli, con profondità concentrate nei primi 2 km e profondità massima di circa 3 km.

A partire dagli inizi del 2024 il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione è di circa 10±3 mm/mese alla stazione GNSS di Rione Terra (RITE).

Il sollevamento totale registrato alla stazione GNSS di RITE è di circa 121 cm da novembre 2005, rispetto ai 120 cm del mese scorso, di cui circa 88 cm da gennaio 2016. I valori massimi di temperatura superficiale della serie temporale IR nelle aree di Pisciarelli e Solfatara mostrano andamenti stabili.

Dai dati mareografici registrati dalla stazione di Pozzuoli Porto (POPT) si evince un sollevamento dell’area di circa 84.3 cm nel periodo gennaio 2016 – febbraio 2024. Dal 2006 a oggi, alla stazione mareografica di Pozzuoli Porto si registra un sollevamento del suolo di circa 116.8 cm.

Infine i parametri geochimici: la composizione delle fumarole e i parametri monitorati indicano il perdurare dei trend pluriennali di riscaldamento e pressurizzazione del sistema idrotermale.

Questa ha raggiunto un massimo nel luglio 2020, per poi invertirsi fino ai primi mesi del 2022, quando è iniziato un nuovo trend d’aumento. Il flusso di CO2 dal suolo nell’area della Solfatara si conferma essere elevato, stimato in circa 4000 t/d (rispetto ai 5000 t/d di gennaio).

Sulla base dell’attuale quadro dell’attività vulcanica sopra delineato, “non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni a breve termine“. Dunque il livello di allerta resta giallo. 

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