QUARTO| Violenza di genere, al via il progetto “Io mi difendo”, corsi gratuiti di autodifesa
Nel giorno di San Valentino, mercoledì 14 febbraio 2024, è stata presentata una nuova iniziativa “Io mi difendo”, ideata da Assunta Castellano e promossa dall’associazione “La forza delle idee”, presieduta da Silvia Prato, in collaborazione con la Pro Loco Quarto.
Si tratta di un ciclo di corsi gratuiti di autodifesa che avranno luogo presso l’A.I.A.S Teresa Baiano in via Campana, 354 a Quarto. Il sindaco quartese, Antonio Sabino, con tutta l’amministrazione ha dato il suo contributo sostenendo le assicurazioni delle donne che parteciperanno al corso.
Alla presentazione hanno partecipato: il vicepresidente del Consiglio Regionale, on.Loredana Raia; la presidente della Pro Loco Quarto Franca Baiano che ha messo a disposizione i locali per i corsi; gli assessori alle politiche sociali dei comuni di Quarto e Pozzuoli, Raffaella De Vivo e Fabiana Riccobene; la presidente del CPO di Pozzuoli Carla Ilenia Caiazzo e l’istruttore di KMA, Giovanni Esposito.
Ci saranno ben sette incontri di autodifesa a partire da mercoledì 21 febbraio 2024 dalle 9 alle 10 e giovedì 22 febbraio dalle 18 alle 19. Le donne che aderiranno potranno scegliere di seguire uno dei due turni, di mattina oppure di sera.
“Il KMA espleta corsi alle forze dell’ordine ispirandosi alle tecniche dei comparti speciali israeliani. Corsi di questa portata vengono espletati in 5 lezioni ad un costo abbastanza elevato, noi con l aiuto del Maestro che ha donato le sue competenze, dell’amministrazione comunale e di Antonio Sabino – Sindaco per Quarto che ringraziamo per aver coperto l’assicurazione delle donne che parteciperanno al corso, potremmo regalare 7 incontri”, fa sapere l’associazione “La forza delle idee”.
Così il sindaco di Quarto Antonio Sabino: “Come amministrazione abbiamo voluto sostenere l’iniziativa in maniera convinta perché di grande valore per assicurare alle donne concetti di autodifesa, nella consapevolezza che occorre però investire e tanto, in politiche sociali e culturali. Solo così, con un cambio di paradigma, è possibile costruire una società in cui il rispetto delle donne sia sempre più un valore”.
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