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Marco Rossi, un “puteolano” contro l’Italia

A Pozzuoli si tifa Ungheria da un bel pò. Perchè mister Marco Rossi risiede ed è da considerare, avendo sposato una flegrea doc, un puteolano acquisito. Dell’ex difensore della Puteolana, tutta l’Europa del calcio parla da un po’. Stavolta, giocando contro l’Italia, non si può tifare Rossi, soltanto per novanta minuti, più recupero. Ungheria-Italia in programma lunedì 26 settembre alla Puskas Arena di Budapest alle ore 20:45 è una sfida, difatti, decisiva per gli azzurri. I magiari guidano il girone di Nations League con due punti di vantaggio sull’Italia, che deve vincere per passare il turno e accedere alle Final Four.

C’è tantissima soddisfazione per il risultato ottenuto contro la Germania. C’è una grande differenza di valori con le grandi nazionali, ma stiamo riuscendo ad essere continui. Speriamo che questo trend prosegua fino a lunedì sera (ride ndr). Contro l’Italia sarà una partita diversa dalle altre. Sono italiano e fiero di esserlo, ma in Ungheria ho trovato una seconda patria – dice il CT dell’Ungheria intervenuto in diretta a Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show.

Ci saranno tantissime emozioni, poi la speranza è quella di giocare una grande partita contro gli azzurri. L’Ungheria non è solo Szoboszlai, siamo una squadra unita e organizzata. Poi abbiamo le nostre individualità importanti, ma la forza è data dal collettivo. Sono un allenatore abbastanza pragmatico, la nuova generazione di fenomeni di allenatori che viene sempre proposta non credo differisca tanto dalla nostra categoria. Tutti vogliono giocare come Guardiola, ma non è sempre semplice farlo. Gli allenatori bravi sono quelli che esaltano il materiale umano che hanno a disposizione. Mancini è tra i migliori al mondo in questo.

Italia, rammarico Mondiale. Non ho sentito Roberto recentemente, ma lui è capace di trovare tutte le risorse che il campionato italiano può offrire. Ora sta affrontando un rinnovamento. Ho visto il primo tempo della gara contro l’Inghilterra, l’Italia ieri ha fatto una grandissima partita. Rimane sempre una delle squadre più forti al mondo. Raspadori, come lo limiteremo? Dipenderà da come giocherà l’Italia. Dipenderà da dove Roberto lo schiererà. Mi piace moltissimo come giocatore, ha tutto. E’ un completo che a Napoli e con il Napoli farà vedere tutto il suo valore. Lasciare l’Ungheria per una grande panchina in Serie A? Non mi cercherebbe e non mi cercherà nessuno (ride, ndr). Allenare una Nazionale non è come allenare un club. Se dovesse arrivare un’offerta importante, la valuterei serenamente. Sono contento però dove sono, qui mi sento amato e sono in una situazione di comfort“.

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