Terremoti nei Campi Flegrei, il vulcanologo Luongo: “Il fenomeno è in diminuzione, a preoccupare è la vulnerabilità degli edifici”

Il fenomeno del bradisismo che interessa l’area dei Campi Flegrei negli ultimi mesi sembra mostrare segnali di rallentamento, sia per quanto riguarda la sismicità che il sollevamento del suolo. Una visione ottimistica è quella del vulcanologo Giuseppe Luongo, che ai nostri microfoni di Pozzuoli News 24 analizza gli ultimi mesi:
“Da agosto stiamo osserviamo alti e bassi, con una diminuzione del fenomeno che si traduce nella mancanza di terremoti significativi e osservando le deformazioni delle rocce si vede che il sollevamento ha ridotto la sua velocità. E’ noto quindi che la velocità produce una più alta probabilità di terremoti, questo vuol dire che le rocce dal profondo tendono prima a accumulare energia per poi scartarla fratturandosi e producendo terremoti”.
“La sorgente di spinta continua – afferma Luongo – ma ha ridotto la sua attività, lo fa con minor energia. Se si tratta di fluidi o gas che stanno risalendo, tendono a espandersi lateralmente, oppure potrebbe essere magma – teoria più accreditata dal vulcanologo – che non riesce a risalire e si espande lateralmente dove si sta costruendo una struttura. Potremmo dire che siamo in una fase critica ma speriamo che sia positiva cioè che il fenomeno sta diminuendo e dovrebbe ridursi ancora per poi fermarsi”.
Il vulcanologo la definisce come una “fase di stanchezza” del fenomeno ma a preoccupare, secondo Luongo, è la “vulnerabilità degli edifici, si deve procedere a lavorare sulle case più esposte ai terremoti per la sicurezza delle persone, con abitazioni più resistenti. A preoccupare non è l’eruzione ma la sismicità. Fin quando c’è la spinta dal profondo avremo terremoti perché il vulcano sta dando segni di vivacità, ma siamo ottimisti”.
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