POZZUOLI| Sciame sismico in corso, Mastrolorenzo: “Eruzione non si può prevedere, l’informazione è troppo tranquillizzante”
“E’ la sequenza sismica più importante in assoluto, con massima magnitudo a Pozzuoli e a Baia, ciò indica che il bradisismo è in piena crescita e che l’energia del sistema è in aumento. Un aumento del flusso di gas e di temperatura delle fumarole”, così dichiara il professor Giuseppe Mastrolorenzo dell‘Osservatorio Vesuviano, intervenuto ai nostri microfoni di Pozzuoli News 24, sullo sciame sismico che è ancora in corso nei Campi Flegrei, dallo scorso sabato 15 febbraio.
Il vulcanologo analizza il grande numero di sequenze sismiche sempre più frequenti, con terremoti a brevissimo intervallo tra loro, “possono essere associate a esplosioni freatiche – sottolinea Mastrolorenzo – sono fenomeni imprevedibili, come l’aumento enorme di idrogeno solforato dal 2018 al 2023 di origine magmatica”, e lancia un attacco alle istituzioni locali:
“L’informazione è superficiale e troppo tranquillizzante, non si è preparata la popolazione al fatto che non c’è prevedibilità, l’istituzione competente è il Ministro della Protezione civile e la Commissione Grandi Rischi, infatti, non sono stati cosi tranquillizzanti come le istituzioni locali. La stessa Commissione Grandi Rischi sottolineò l’imprevedibilità dei fenomeni eruttivi dichiarando che un’eruzione potrebbe avvenire anche molto rapidamente”.
Mastrolorenzo, ancora una volta, ribadisce l’inadeguatezza dei piani di emergenza, in caso di evacuazione per rischio sismico: “La situazione deve essere valutata dalle autorità di protezione civile, dai Grandi rischi e dal Ministro con il Consiglio dei ministri, lo contesto da anni, lo scenario è sottodimensionato e ottimistico. La strategia operativa è basata solo una presunzione di prevedere per tempo l’eruzione ma il sistema di monitoraggio descrive il passato non fa previsioni, non conosciamo come si comportano questi eventi prima di un’eruzione”.
Dunque, in conclusione: “Non possiamo garantire le 72 ore del piano di emergenza, la popolazione da tempo doveva essere abituata a evacuare e a essere sempre pronti a farlo, non si può contare sull’ipotetica capacità di prevederla”.
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