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Rione Terra, un solo privato gestirà la cittadella turistico-culturale

Abbiamo approvato in Giunta, su mia iniziativa, gli indirizzi strategici per la rinascita del Rione Terra”. A dirlo è il sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia, che annuncia la delibera dell’esecutivo comunale, condivisa dalla maggioranza del Consiglio, che sarà chiamato tra qualche giorno a discutere e votare l’atto in aula. 
Dall’individuazione di un unico gestore del patrimonio immobiliare riacquisito fino alla selezione del gestore attraverso una gara internazionale, in modo da massimizzare attraverso l’interesse del privato le possibilità di sviluppo e di minimizzare quanto più possibile gli oneri di gestione dell’ente: sono questi i punti principali dell’atto che pone la pietra miliare del domani di Pozzuoli, aprendo le porte ad una panorama cosmopolita.

Nel 1970, a distanza di 51 anni dai tragici eventi del bradisismo, che sconvolsero la vita di migliaia di concittadini e cambiarono definitivamente la storia della città, arriva un atto storico che segna il passo verso un futuro a vocazione turistica. Tutta l’area fu espropriata e dichiarata “patrimonio indisponibile del Comune”. Nel 1993 iniziarono le complesse operazioni di recupero, restauro e valorizzazione, approvate con delibere comunali del 2002 e del 2004. I lavori di recupero, restauro e riqualificazione dell’intera rocca sono oggi in un significativo stato di esecuzione. I beni, divisi nei diversi ambiti di intervento, sono ormai pronti per essere utilizzati in vari step temporali: la gran parte da subito, alcuni saranno ultimati entro il 2023 ed altri entro il 2025. Saranno progressivamente riacquisiti dall’ente man mano che saranno pronti per l’utilizzazione finale.

L’indiscutibile valore storico e culturale della rocca, oltre che il suo carattere identitario per la comunità territoriale, hanno convito l’Amministrazione ad imprimere a quel patrimonio una definitiva vocazione turistico-culturale, capace di costituire uno straordinario volano per l’economia cittadina e di tutto il territorio, quale polo attrattivo. 
Il Rione Terra è un bene di noi tutti, dell’intera umanità – spiega il primo cittadino – quale crogiuolo unico e sintesi mirabile di storia, civile e religiosa, di culture e tradizioni, di risorse monumentali e paesaggistico – naturali. Abbiamo tracciato le linee direttive per perseguire questo ambizioso obiettivo, ed con coraggio noi tutti siamo chiamati a cooperare per raggiungere lo scopo e costruire il domani della nostra comunità”.

Il nuovo modello di Rione Terra è frutto di confronti e discussioni con la città di Pozzuoli e con la comunità scientifica. Negli anni è stato portato avanti un percorso per mettere a fuoco le complessità gestionali e le opportunità di rifunzionalizzazione. Nel 2015 si è tenuto un convegno in merito. Un momento di ascolto per mettere a fuoco i problemi giuridici, tecnici e ambientali del progetto di valorizzazione, che deve inserirsi altresì in una delicata operazione di restituzione alla città di un complesso con un forte valore identitario. I risultati dell’incontro sono poi stati elaborati e portati a un successivo momento di confronto e approfondimento al LuBeC, a Lucca. Questo coraggioso obiettivo non può prescindere dalla convinta cooperazione di tutti i cittadini di Pozzuoli.

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