QUARTO| Caso tamponi: “Nessun reato commesso da Davide Secone”

Quattro anni fa il medico del 118 e consigliere comunale di Quarto, Davide Secone, fu tra i destinatari del decreto di perquisizione per l’indagine relativa alla ‘truffa dei tamponi’. L’inchiesta discuteva di test per il coronavirus venduti online a prezzi tra i 40 ed i 60 euro.
Dopo 4 anni, è caduta l’accusa relativa a Secone, siccome ‘il fatto non sussiste’. Una vera liberazione per lui che si è trovato praticamente su ogni testata locale e nazionale. Esprime tutta la propria rabbia attraverso i social: “Questo procedimento no, non mi appartiene, non mi apparteneva e non mi apparterrà mai! Ho visto il mio nome e cognome, la mia faccia, la mia persona, sbattuta sulla stampa nazionale e locale. Sono stato violentato nella mia intimità, hanno perquisito la mia casa, il mio studio, hanno messo in dubbio la mia onestà, la mia morale”.
Non manca poi anche la rabbia, per non aver visto rispettati i propri diritti: “Dal primo giorno chiesi al magistrato, attraverso i miei legali e amici la dott.ssa Di Stefano e il dott. Malinconico, di essere ascoltato, di potermi difendere da questa accusa infamante. La richiesta fu respinta, niente, un silenzio assordante durato oltre 4 anni per poi dire, senza nemmeno chiedere scusa, “abbiamo sbagliato, lei non ha commesso alcun reato“.
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