POZZUOLI| Chiusura “Metro” di via Campana, nuova protesta dei lavoratori: “Piano insufficiente, vogliamo chiarezza”
I dipendenti di “Metro Italia” di via Campana a Pozzuoli, con i sindacati, sono tornati a scioperare anche questo sabato, 7 dicembre, davanti alla sede di Pozzuoli. “Ridateci la nostra dignità”, è lo striscione affisso dai lavoratori “Metro”, insoddisfatti del piano presentato al tavolo di crisi al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali del Mimit.
“Siamo nuovamente a scioperare contro la decisione dell’azienda che anche all’incontro ministeriale in settimana ha ribadito la volontà di chiudere le sedi di Pozzuoli e Rimini. Il 22 gennaio 2025 ci sarà il prossimo tavolo e ci aspettiamo un ribaltamento del piano che è ridicolo, con punti assolutamente da mettere in discussione come è stato evidenziato dal ministero stesso. Chiediamo trasparenza e chiarezza dall’azienda dato che non ci sono state possibilità di rimettere in discussione l’apertura, cosa vuole fare di noi”, dichiara Loredana Marino, RSA CISL e dipendente metro.
“Sono una dipendente da 21 anni di Metro Italia che ancora una volta ci ha fornito delle non risposte anche al tavolo del ministro alle domande dei sindacati su quanta partecipazione abbia Metro nel fondo di proprietà il quale viene pagato l’affitto esorbitante di 2 milioni 180mila euro l’anno, la risposta è che si sarebbe dovuta informare”, aggiunge Tiziana Tramontana, Rsa Uiltucs.
“Ci licenzia per gravoso affitto che è stato da lei stessa contrastato con fondi bancari dei quali è proprietaria. Vogliamo trasparenza, dietro tutti i licenziamenti ci sono 100 vite e famiglie, è una tragedia per noi che lavoriamo da 20 anni, messi alla porta come uno straccio”.
“Stiamo pagando le scelte scellerate di amministratori e delegati che si sono susseguiti – afferma Lorenzo Giacobbe, Rsa CGIL Pozzuoli – gli errori manageriali ricadono su 100 persone. Perché chiudono Pozzuoli e Rimini e ne aprono altre due a Olbia e Pontedera? Ci accusano di affitti non gestibili, fitto gravoso su Pozzuoli ma vogliamo chiarezza che ancora non c’è sopratutto sul tavolo del ministro”.
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