Il comitato “Pozzuoli Sicura” scrive al ministro della Protezione Civile: “Il rispetto dei tempi ha un valore significativo”

Il comitato “Pozzuoli Sicura” invia una lettera al ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, per mostrare un resoconto degli incontri che hanno organizzato e per evidenziare la mancanza di risposte in merito ad un piano di messa in sicurezza che riguarda il bradisismo.
“Il Comitato “Pozzuoli Sicura” si è riunito domenica 6 ottobre presso l’Anfiteatro Flavio per fare il punto sia sulla situazione bradisismo sia sulle proprie iniziative.
La discussione ha rilevato che la crisi bradisismica continua, che manca qualunque piano per la messa in sicurezza dell’intera città, che anche i provvedimenti di “emergenza” per l’edilizia pubblica e privata ancora non partono, mentre manca qualsiasi informazione al riguardo, così come continua ad essere carente l’informazione sull’andamento del fenomeno, limitato al bollettino settimanale, ma che dovrebbe essere punto di partenza essenziale per valutare seriamente la vulnerabilità ed il tenore di tutti i provvedimenti conseguenti e necessari per rendere Pozzuoli Sicura.
Le iniziative assunte dal Comitato hanno avuto un andamento duplice e contraddittorio: da una parte raccolgono il consenso dei cittadini ed ampia partecipazione agli incontri con il prof. Luongo per gli approfondimenti sugli aspetti e sull’andamento del fenomeno, dall’altra parte le iniziative del Comitato registrano una totale mancanza di risposte da parte di tutte le istituzioni interessate, dal Comune , alla Protezione Civile, al Commissario Straordinario, al Ministro, che sebbene formalmente e cortesemente compulsati, si sono negati fino ad ora ad un confronto chiarificatore ai cittadini.
Di conseguenza l’assemblea di domenica ha invitato lo scrivente a verificare ancora una volta la disponibilità in tempi brevi ad un confronto pubblico con modalità che le SS. LL. ritengono di dover stabilire.
E’ il caso di precisare che l’incontro del 26 settembre a Monterusciello era finalizzato esclusivamente ad illustrare la prova di esercitazione del 12 ottobre, iniziative importanti che probabilmente potrebbero ottenere maggiori adesioni se nel contempo ci fossero state risposte concrete per il rischio sismico.
E’ pur vero che dopo quaranta anni di assenza politica ci sono stati due decreti e stanziamento di fondi, benchè insufficienti, ma in una situazione di emergenza il rispetto dei tempi ha un valore significativo”.
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