“Gli edifici più danneggiati potrebbero venire giù”: c’è l’allarme, ma fino ad oggi cosa è stato fatto?

“Quando ci sono eventi come quello di magnitudo 4.6 si accumulano danni agli edifici almeno in quelli in condizioni precarie c’è un accumulo del danno. Gli edifici più danneggiati potrebbero venire giù“: queste sono le ultime dichiarazioni di Fabio Florindo, presidente dell’INGV, in merito alla situazione nei Campi Flegrei.
Parole forti, che mettono in evidenza lo stato di allerta nell’area della caldera, dove da ormai 12 mesi si parla in maniera costante di bradisismo e di interventi. La domanda sorge quindi spontanea: cosa è stato fatto dall’anno scorso ad oggi per quanto riguarda gli edifici diventati inagibili dopo la scossa del 20 maggio ed i terremoti successivi?
Una domanda simile per quanto concerne gli edifici ritenuti ad alta vulnerabilità dopo la mappa territoriale disposta dalla protezione civile ed il Comune di Pozzuoli sulla conclusione del 2024. Le celle ad alta vulnerabilità individuate sono state, al 6 marzo 2025, ben 29. Tra le quali 9 a Bacoli, 10 a Pozzuoli, 1 a Napoli-Pozzuoli e 9 a Napoli.
Per quanto riguarda gli edifici inagibili c’è stata la proroga fino a settembre per fare richiesta per l’accesso al contributo previsto per la riparazione e riqualificazione sismica degli edifici inagibili, a seguito della scossa del 10 maggio 2024.
Al momento però nel concreto, per i cittadini e soprattutto per gli edifici definiti ‘a rischio’ nulla sembra essere stato fatto. Con la popolazione che attende, e soprattutto spera, che nessuna scossa di maggiore intensità possa verificarsi nel territorio dei Campi Flegrei.
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