BACOLI| Pietro D’Orazio darà vita ad un’associazione per supportare le donne vittime di stalking
È divenuto noto per una vicenda di cui avrebbe fatto volentieri a meno, ma il suo coraggio e la sua determinazione hanno fatto sì che la figlia uscisse da un incubo. Parliamo di Pietro D’Orazio, padre di Federica, la ragazza di Bacoli perseguitata e minacciata dall’ex compagno, poi arrestato (clicca qui per i dettagli). L’uomo, anche dopo la fine della triste storia, non ha smesso di combattere per i diritti di altre donne, come ha raccontato durante un’intervista a Pozzuoli News 24.
“La vicenda mi ha segnato molto – spiega Pietro d’Orazio – perché prima di ora ne avevo sentito parlare solo in tv. Non potevo immaginare quanto sia difficile per le donne una situazione del genere. Pertanto, insieme ad amici, abbiamo intenzione di creare un progetto che dia subito alle donne una sorta di via d’uscita. La legge, pur essendo ottima, ha il deficit che per avere il codice rosso, bisogna ripetere e far confermare la denuncia dal dottore. E spesso capita, che al ritorno a casa, molte donne vengono minacciate“.
“Non vogliamo sostituirci a nessuno perché i centri antiviolenza sono tanti ed efficaci, e ci hanno dato un grandissimo aiuto. Però nella legge c’è questa mancanza dovuta all’iter burocratico di 90 giorni, in cui tante donne si perdono. L’associazione che creeremo ha infatti l’obiettivo di dare un supporto morale, psicologico e anche un piccolo supporto economico alle donne che si trovano nella fase iniziale del codice rosso.
Sarebbe la prima esperienza di questo genere, ed è bellissimo che parta dal Meridione, ed in particolare dai Campi Flegrei. Tutto questo ovviamente dovrà avvenire senza sostituire i centri sociali, perché non saremo noi che decideremo chi ha bisogno di tale supporto, bensì seguiremo le istruzioni delle strutture pubbliche. Dobbiamo far sentire la vicinanza perché non se ne può più di tutta questa violenza, sia fisica sia quella subdola della violenza psicologica: una donna che non ha il supporto della famiglia si trova sola, e non possiamo permetterlo“.
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