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Le Maschere Nude tornano nei teatri di Pozzuoli e Bacoli con l’opera “Piccolo sole d’autunno”

Con “Piccolo Sole d’Autunno” l’autore e regista Antonio Magliulo e la Compagnia delle “Maschere Nude” tornano sulle scene, accompagnandoci in un viaggio interiore, in cui lo spettatore può riflettere e riconsiderare alcuni aspetti della vita. Appuntamento al teatro della chiesa di Sant’Artema nel quartiere di Monterusciello il prossimo 15 e 16 aprile.

Di “piccolo” in quest’opera non c’è solo il sole, ma anche il luogo e i protagonisti della vicenda. Siamo nel Terzo Millennio, in un ristretto ufficio di un’azienda, popolato da impiegati e dirigenti sempre in corsa nella faticosa scalata al profitto e al benessere. Tutti conducono le loro piccole, meschine esistenze, in mezzo a grattacapi e difficoltà, prigionieri di luoghi comuni, di pettegolezzi, di gelosie, di rivalità.

Al centro della scena c’è una finestra che affaccia su un paesaggio novembrino, decadente, uggioso, foriero di malumori e tristezza. In questo grigiore diffuso, le diatribe di una coppia di coniugi in crisi, Walter (Antonio Bessarione) e Mara (Daniela Iaconis), si intrecciano con le storie di altri personaggi. C’è chi cerca disperatamente casa (Peppe Di Fraia), chi soffre perché non riesce a esprimersi nelle relazioni (Monica Telesca), chi vive un difficile rapporto tra padre (Carlo Pizzella) e figlio (l’esordiente Rino Avallone) oppure chi sogna di trovare un buon lavoro anche a sessant’anni (Franco Napolitano).

La vera protagonista è la piccola, umile e bistrattata Dorina, una collaboratrice ausiliaria, considerata da tutti come una sguattera. Giovane ma dall’aspetto non attraente, con una menomazione ad una gamba e con una situazione familiare disastrosa, Dorina (una bravissima Federica Iaconis) affronta le difficoltà sempre col sorriso e con una forza d’animo fuori dal comune, ferma, gentile, sicura, empatica e caritatevole con tutti; lei sa bene che la felicità non è una giornata di sole dal cielo terso e limpido, ma che un piccolo raggio tiepido di un flebile sole autunnale può illuminarci, con la speranza di ripartire ed essere felici.

La commedia è intrisa di elementi simbolici, in una scena statica, nella quale si muovono le vicende sentimentali ed umane dei personaggi, messi a nudo sul palcoscenico della vita. La dimensione onirica si fonde con la realtà, il finale non conta tanto quanto il viaggio, il percorso interiore, la catarsi che tutti (personaggi, autore e spettatori) raggiungono al culmine delle sofferenze.

Lo spettacolo, pur non inedito, è stato riveduto e riproposto da Antonio Magliulo soprattutto in dedica alla memoria dei compianti Umberto Dal Cuoco, Pino Odore e Carla McConnell, già acclamati attori della compagnia delle Maschere Nude. Il messaggio di speranza proposto dall’opera è più che mai appropriato: la tempesta è alle spalle e ci regala il ritorno sulle scene una compagnia che si è ricomposta e continua positivamente a sorprenderci.

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