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Inquinamento del lago Lucrino, da Bacoli non ci stanno: “Dichiarazioni gravi ed accuse scorrette da parte del Comune di Pozzuoli”

Risposta al Comunicato Stampa: “Ispezione del Comune di Pozzuoli per risalire alla cause dell’inquinamento del Lago Lucrino: riscontrate acque reflue in arrivo da Bacoli”. Ispezione del 24 gennaio 2021 in piena allerta meteo.

In un tempo che vede, lentamente, i Comuni di Pozzuoli, Quarto, Bacoli e Monte di Procida portare a completamento gli interventi da 65 milioni di euro “Grande Progetto dei Laghi Flegrei” (per progettazioni approssimate, ritardi delle gare, interdittive antimafia, rallentamenti per quiescenze avvenute nell’arco dei 6 anni, avvicendamenti nelle direzioni di lavori e coordinamenti per la sicurezza) con difficoltà si comprendono gli attacchi del giorno 26 gennaio, avvenuti a mezzo comunicato stampa, da parte del comune Capofila dei suddetti interventi intercomunali su un presunto cattivo funzionamento della pompa di sollevamento del Comune di Bacoli in area di confine comunale. Attacco non isolato verso il Comune di Bacoli che avviene nuovamente su aree di confine. Per una rete fognaria considerata unitaria, a questo punto, è da pensarsi, solo strumentalmente, per chiedere finanziamenti europei, che ancora non producono i frutti da tempo annunciati.

I punti critici menzionati, tra cui quello in località Lucrino, sono da anni ritenuti tali già da prima che il Grande Progetto prendesse forma. Intervento che vede come unico Comune con continuità ammnistrativa solo quello di Pozzuoli, comune capofila nonché coordinatore di programmazione e progettazioni intercomunali da più di un decennio.

In una fase che dovrebbe, quindi, vedere i comuni confrontarsi per pianificare congiuntamente la ridistribuzione delle risorse residue, la programmazione futura per portare a completamento un intervento intercomunale, la elaborazione di una convenzione che li veda uniti nella gestione della manutenzione e delle utenze del grande sistema fognario dei Campi Flegrei, è sinceramente incomprensibile vedere come un evento meteorologico, preannunciato dalla Protezione Civile come “allerta meteo”, possa essere utilizzato come occasione per denunciare, e chiedere tavoli. Allorquando il tavolo è aperto sempre ed ha anche una sede fisica presso gli uffici di palazzo Migliaresi, a Pozzuoli, luogo dell’ufficio di piano del Grande Progetto, dove quotidianamente si coordinano, istruiscono e si gestisce denaro per conto dei singoli comuni.

Si precisa comunque che il giorno 24 gennaio, come da verifiche fatte con la propria ditta di manutenzione degli impianti, in piena allerta meteo, l’impianto di sollevamento di via Temporini, in località Lucrino, utilizzava il troppo pieno per dare sfogo alla quantità di acqua mista derivata dalle precipitazioni straordinarie. L’impianto impiega alcune ore per ritornare al suo normale esercizio dopo il raggiungimento dei livelli per cui fu progettato. Come accade ovunque, vista la portata d’acqua caduta a terra.

L’ispezione fatta e registrata è quindi stata compiuta in piena allerta meteo con un impianto normalmente in fase di troppo pieno o in fase di ritorno lento al normale regime. Ed appare quindi pretestuosa, scorretta.

Si rappresenta inoltre che il Comune di Bacoli, che pure soffre in più punti del proprio territorio di flusso di acque, bianche e nere, provenienti da comune limitrofo, non ha mai adottato la strada delle denuncia o della scorretta accusa attraverso comunicati stampa. Ma, nello spirito conciliativo che deve animare i rapporti tra le amministrazioni flegree, ha avviato tavoli di confronto utili a risolvere o mitigare le problematiche di confine. E’ questo lo spirito che deve animare chi aspira a costruire la tanto decantata Città Flegrea. Soprattutto da parte di chi vuole ergersi ad esserne ente capofila. E che dovrebbe quindi dare l’esempio.

Si rigettano quindi al mittente le accuse sollevate dal Comune di Pozzuoli, auspicando in un rinsavimento istituzionale ed amministrativo finalizzato alla costruzione e non alla reiterata offesa. Questa non è la Città Flegrea.

Ma niente, e soprattutto nessuno, potrà demolire in questo Comune la convinzione che è questa l’unica strada da percorrere. Quella della sinergia, della cooperazione. E che, ostinatamente, continueremo a percorrere. Tante cose ce lo insegnano. A partire dalla nomina di Procida come Capitale della Cultura 2022.

Chi non vuol costruire, è fuori dalla storia. Fuori dal presente. Fuori dalla realtà.

Chi non vuole costruire, è anacronistico. Ma non riuscirà a demolire.

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