E’ tutto pronto per l’arrivo del Giro d’Italia 2024 che farà tappa a Pozzuoli e a Bacoli e Monte di Procida. Per l’occasione molte strade cittadine saranno chiuse al traffico veicolare e pedonale.
Se c’è chi gioisce e conta le ore che mancano al grande evento, dall’altro canto ci sono i ristoratori e i commercianti che lamentano la totale chiusura della città e le sue conseguenze.
Alcuni ristoratori, infatti, denunciano i danni alle attività di ristorazione dovuti alla chiusura e alla mancata organizzazione per far arrivare persone in città. Le attività sono messe in ginocchio già dalla crisi del bradisismo, dall’assenza di parcheggi e da altre problematiche, e attendono la domenica e soprattutto la Festa della mamma per lavorare.
“Ci sono ristoratori, come me, che aspettano il sabato e la domenica per lavorare mentre durante la settimana non fanno coperti. Soprattutto il giorno della festa della mamma avrei fatto fino a 250, 300 persone invece ho solo 30 prenotati e gente che vuole prenotare e devo dire io che a Pozzuoli non si può transitare”, fa sapere il titolare di una pizzeria di Pozzuoli.
“L’abbiamo saputo attraverso un volantino appoggiato sulle macchine ma che organizzazione è? Almeno la precedente amministrazione quando c’è stato il Giro d’Italia ha fatto in modo che le persone arrivassero comunque qui invece ora non ci sono nemmeno i parcheggi o pullman. Ci hanno lasciato a noi stessi. Il mancato guadagno di quel giorno chi ce lo ridà?”, aggiunge il ristoratore.
E ancora, un altro disagio per i residenti nel giorno del Giro d’Italia: “C’è un parcheggio gratuito non custodito dato che non si può parcheggiare, altre problematiche per i residenti che devono spostare le macchine. Almeno assicurate che sia custodito”.
Anche altri ristoratori di Pozzuoli hanno segnalato lo stesso disagio: “Sarà una domenica vuota a livello di coperti perché le persone sono impossibilitate ad arrivare qui per colpa del Giro d’Italia ma purtroppo non possiamo farci nulla. Tutto questo per l’immagine della città, ma cosa ci entra in tasca a noi?”, commenta un altro.
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