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Pronto Soccorso del “Pineta Grande” chiuso da luglio a settembre: un’emergenza sanitaria per il territorio

Pineta Grande, struttura sanitaria di riferimento per un ampio bacino d’utenza tra i comuni di Giugliano, Qualiano, Villaricca e Licola, si ritrova ancora una volta al centro di un’emergenza che non è sanitaria, ma amministrativa e politica. A partire dal 18 luglio e fino al 14 settembre 2025, il pronto soccorso resterà chiuso, secondo quanto trapela da fonti interne alla struttura, a causa di un mancato finanziamento da parte della Regione Campania.

E’ quanto denuncia il dott. Manuel Ruggiero di “Nessuno Tocchi Ippocrate”. “Una decisione grave, che mette a rischio la salute di decine di migliaia di cittadini in piena estate, periodo in cui la popolazione della fascia costiera aumenta considerevolmente per l’afflusso turistico. Da mesi, l’ASL Napoli 2 Nord aveva lanciato segnali d’allarme circa la necessità di rifinanziare il presidio di emergenza del “Pineta Grande”, attivo durante i mesi estivi per decongestionare le strutture ospedaliere limitrofe. Il presidio rappresenta infatti un polmone estivo fondamentale, soprattutto per la fascia costiera da Licola a Varcaturo, che da giugno a settembre raddoppia la sua popolazione.

La mancanza di fondi regionali ha però – continua il dott. Ruggiero – compromesso l’attivazione del servizio, con una comunicazione interna che conferma la chiusura almeno fino alla fine di settembre. Con la chiusura del presidio, gli utenti della zona si troveranno costretti a rivolgersi ad altri pronto soccorso più lontani e già sovraccarichi, con tempi di attesa che potrebbero allungarsi in modo drammatico. Vediamo le principali alternative: Ospedale San Giuliano di Giugliano in Campania: a circa 13 km, già in condizioni di sovraffollamento strutturale. Ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli: a 18 km, copre anche l’intero comprensorio flegreo. Ospedale San Paolo di Napoli: a oltre 20 km, spesso intasato da utenza urbana e suburbana. Ospedale di Aversa (provincia di Caserta): l’unica alternativa extra-provinciale, distante circa 25 km”.

In caso di emergenze gravi, come infarti, traumi o ictus, anche pochi minuti possono fare la differenza tra la vita e la morte. La chiusura di un presidio di primo soccorso in una zona densamente popolata e con un’urbanizzazione disordinata come quella della Domiziana è, di fatto, sottolinea “Nessuno Tocchi Ippocrate”, un rischio sanitario concreto e inaccettabile.

Il Servizio di Emergenza Urgenza 118 subirà un sovraccarico operativo notevole, con mezzi costretti a lunghi tragitti per il trasporto dei pazienti e tempi di intervento sensibilmente aumentati. Ogni minuto in più potrebbe costare caro, soprattutto in un’area dove le ambulanze spesso faticano a muoversi per traffico e viabilità caotica. “Ci troviamo di fronte a una scelta istituzionale miope, che non tiene conto delle reali esigenze del territorio. Invece di potenziare il presidio estivo, si sceglie di azzerarlo, lasciando migliaia di cittadini — tra cui molti anziani e bambini — privi di una risposta rapida in caso di urgenze mediche”.

“Il diritto alla salute non può essere stagionale né soggetto a calcoli economici”, conclude con un appello alle istituzioni: “Come medico e come rappresentante dell’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate, chiedo un intervento urgente e concreto da parte della Regione Campania e del Governo, affinché non si giochi con la salute delle persone. La sicurezza sanitaria di un territorio non si misura solo in bilanci, ma nel numero di vite salvate, nei disagi evitati, nel tempo di risposta che fa la differenza”.

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