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Scossa di 3.1 ai Campi Flegrei, Musumeci: “Siamo su uno dei più pericolosi vulcani al mondo”

Il ministro della Protezione civile Nello Musumeci torna a parlare dei Campi Flegrei dopo la nuova forte scossa di oggi, 14 maggio, di magnitudo 3.1: “Questi episodi potrebbero continuare a manifestarsi. Quando parliamo dei Campi Flegrei, dimentichiamo che siamo su uno dei più pericolosi vulcani attivi al mondo”, dichiara il ministro ai microfoni di RaiNews24.

Ha aggiunto il ministro Musumeci: “Su un vulcano gli unici estrani siamo noi, non è il vulcano con la sua attività sismica e bradisismica, perché i due fenomeni, come sapete, sono essenzialmente collegati. Dobbiamo capire come poter far convivere in maniera vigile mezzo milione di persone”, “nell’area più ristretta – continua il ministro – si può ridurre anche a 40-50 mila persone, dipende dal perimetro che vogliamo dare al territorio, si convive con un rischio che è costante, un rischio che finora ha manifestato una energia, una densità, per fortuna senza particolari conseguenze. Il fenomeno paradossalmente registra una riduzione del sollevamento del terreno”.

Nessuno faccia il sorpreso, lo voglio dire soprattutto ai colleghi della stampa che molto spesso sembrano esser venuti da un altro pianeta. Sappiamo tutti e da sempre che il bradisismo è un fenomeno naturale presente da sempre, da millenni. È chiaro oggi bisogna conviverci, ci sono centinaia di migliaia di persone, bisogna avere conoscenza del fenomeno e la costante consapevolezza che si vive su un’area a rischio. Il fenomeno naturale non può essere arrestato né da questo governo né da altri governi”, prosegue Musumeci.

Sullo stato di mobilitazione nazionale nei Campi Flegrei: “Abbiamo dichiarato stato di mobilitazione nazionale che in un certo senso facilitava il ricorso a beni e servizi. Vogliamo andare oltre con lo stato di emergenza, questa è la mia proposta, di solito è la Regione che chiede di dichiarare lo Stato di Emergenza, stavolta è il Governo nazionale che vorrebbe chiedere al Presidente della Regione. Il Presidente non mi ha posto alcuna difficoltà. Oggi la proposta è all’esame del Dipartimento di protezione civile, perché bisogna anche sapere che perché io possa portare la proposta al Consiglio dei Ministri serve che ci sia il consenso dal punto di vista tecnico del Dipartimento di protezione civile”.

“Abbiamo sottoposto la richiesta al Capo Dipartimento che la sta analizzando per verificare se ci sono i presupposti per dichiarare lo stato di emergenza, dopodiché raccoglierò l’adesione e l’intesa del Presidente della Regione Campagna e porterò il fascicolo al Consiglio dei Ministri per illustrarlo ai colleghi e per dichiararlo. Non è che ci sia impreparazione nello scenario generale, almeno questo stiamo costantemente valutando da Roma. Il problema – conclude il ministro – è capire se le aree di accoglienza devono essere sempre pronte, allestite o bisogna aspettare che arrivi la scossa per poterle poi predisporle in un’ora, in due ore”.

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