Bradisismo, 308 terremoti a novembre: è aumentato il numero di scosse
Nel corso del mese di novembre 2024, ai Campi Flegrei, l’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv, ha registrato 308 terremoti (rispetto ai 215 del mese di ottobre) con magnitudo massima di 2.2, evento del 25 novembre alle ore 17:32. 29 degli eventi registrati sono avvenuti nel corso di due sciami sismici.
237 localizzati, sono avvenuti prevalentemente tra Pozzuoli, Agnano, l’area Solfatara-Pisciarelli, Bagnoli e il Golfo di Pozzuoli, con profondità concentrate nei primi 3 km e profondità massima di circa 4 km.
Di 308 terremoti, 147 (48%) hanno avuto una magnitudo minore di 1.0 o non determinabile a causa della bassa ampiezza del segnale non chiaramente distinguibile dal rumore di fondo; 140 (45%) hanno avuto una magnitudo compresa tra 0 e 1; 20 (6%) tra 1 e 2; 1 (0.32%) maggiore di 2.0.
Dalla metà di aprile a luglio 2024 il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione è stato di circa 20±3 mm mese alla stazione GNSS di Rione Terra (RITE). Dagli inizi di agosto il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione è di circa 10±3 mm/mese.
Nel complesso è di circa 135.5 cm da novembre 2005, (il mese scorso era 134,5 cm), inizio dell’attuale fase di unrest e di circa 17.5 cm da gennaio 2024 (rispetto ai 16,5 cm di ottobre). Le variazioni tiltmetriche e mareografiche sono coerenti con la fase di uplift che interessa l’area.
Nel mese di novembre 2024 le serie temporali delle temperature massime superficiali acquisite alla Solfatara e nell’area di Pisciarelli dalla rete permanente di telecamere IR mostrano un lieve aumento dei valori caratterizzato da oscillazioni. L’area di Agnano-via Antiniana evidenzia un comportamento sostanzialmente stabile delle temperature superficiali massime, sebbene con evidenze di sensibili oscillazioni.
Le misure con termocamere mobili effettuate in diversi punti dei Campi Flegrei mostrano andamenti piuttosto stabili. La composizione delle fumarole e i parametri monitorati indicano il perdurare dei trend pluriennali di riscaldamento e pressurizzazione del sistema idrotermale che ha raggiunto un massimo nel luglio 2020, per poi invertirsi fino ai primi mesi del 2022, quando è iniziato un nuovo trend d’aumento tuttora in corso.
Il flusso di CO2 diffuso dal suolo stimato per l’intera area della Solfatara nel mese di novembre 2024 è pari a circa 4000 t/d. Sulla base dell’attuale quadro dell’attività vulcanica sopra delineato, non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni a breve termine. Il monitoraggio dell’area flegrea permane al livello di allerta “Giallo”.
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