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Bradisismo, il vulcanologo Mastrolorenzo: “Impossibile prevedere l’eruzione e la magnitudo massima”

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Sulla fase bradisismica in corso nei Campi Flegrei con continue scosse anche di intensità maggiore rispetto agli ultimi trend gli esperti hanno opinioni discordanti riguardo le cause, la presenza di magma in superficie e cosa potrebbe accadere in futuro.

Ai microfoni di Pozzuoli News 24 il vulcanologo e primo ricercatore dell’Ingv Giuseppe Mastrolorenzo ha espresso il suo parere, sottolineando che data l’imprevedibilità del fenomeno non è possibile sapere quale sarà la magnitudo massima raggiungibile e dunque nemmeno se sia vicina un’eruzione.

“Le scosse degli ultimi 15 giorni – afferma Mastrolorenzo – sono state abbastanza forti nella zona ovest di Pozzuoli e lungo la costa. E’ impossibile però prevedere la magnitudo massima e la distribuzione delle scosse così come il numero giornaliero. Il sistema vulcanico è imprevedibile connesso a piccole variazioni in profondità che non possiamo conoscere e che potrebbero portare all’eruzione. Questo non significa che sia imminente ma che non possiamo prevederla”.

Riguardo agli incontri che si sono tenuti sul bradisismo a Pozzuoli e Bacoli, Mastrolorenzo ha detto che “si sta arrivando a ciò che dico da tempo ossia l’alto livello di imprevedibilità per cui non si può prevedere nulla di certo. Si può tentare di capire se siamo prossimi a un’eruzione ma dobbiamo essere pronti all’evento a più alto rischio. Solo con una pianificazione adeguata del territorio si può evacuare anche in corso di eruzione”.

Il piano di emergenza attuale, dunque, seguendo l’imprevedibilità del fenomeno e della caldera dei Campi Flegrei secondo il vulcanologo “non è adeguato perché basa la salvezza della popolazione sulla presunta possibilità di prevedere l’evento. Non è dimostrabile perché non abbiamo esperienza passata e  il sistema è troppo complesso per essere prevedibile”, sottolinea il vulcanologo.

E aggiunge: “Il piano deve essere deterministico non previsionistico con vie di fuga adeguate per terra e mare. Immediatamente bisogna dragare il porto di Pozzuoli a breve non più navigabile”. L’alternativa urgente è avere un “approccio completamente diverso, se alle ipotesi scientifiche deve essere affidata la sicurezza della popolazione si accetta un rischio non accettabile”.

“Purtroppo l’eruzione potrebbe avvenire anche domani – continua il vulcanologo – ma scongiurando che non avvenga per i prossimi secoli, anche per le generazioni future bisogna attrezzare l’area per un’ ipotesi di grande portata e far sì che la popolazione vada allontanata almeno a 20 km dall’area calderica”.

Infine, si torna a parlare della presenza o meno di magma in superficie: “Se il magma fosse prossimo alla superficie da tempo sarebbe in raffreddamento e quindi non può causare un’eruzione. Purtroppo nei Campi Flegrei la risalita di magma da 8 km di profondità avviene in modo rapidissimo e non possiamo giocare d’azzardo”.

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