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Bradisismo, il prof. Luongo: “La bassa sismicità indica che lo sforzo non è aumentato”

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Nonostante i numerosi terremoti dell’ultima settimana, il fenomeno del bradisismo sta dando nell’ultimo periodo un po’ di tregua ai Campi Flegrei in termini di magnitudo. Per fare una fotografia della attuale fase bradisismica, la redazione di Pozzuoli News 24 ha raccolto le dichiarazioni del prof. Giuseppe Luongo, ex direttore dell’Osservatorio Vesuviano, che ha analizzato la situazione anche secondo la legge di Gutenberg-Richter, secondo la quale esiste una relazione tra il numero dei terremoti e la loro magnitudo.

La legge di Gutenberg-Richter dà un’informazione relativa ai terremoti di bassa, media ed alta energia – spiega il vulcanologo ai microfoni di Pozzuoli News 24. I terremoti di alta energia sono rari e poi, a scendere, aumentano quelli di bassissima energia. Non è detto però che quando ci sono scosse di lieve intensità, ne seguirà per forza una forte. Bisogna valutare tutta la sequenza sismica, che nel nostro caso è diversa da quelle che ci sono in altri luoghi.

Qui abbiamo uno sfogo in atto continuo, che potrebbe sia non aver liberato ancora tutta l’energia, come potrebbe essere invece alla fine di questa fase, non lo sappiamo. Come indicato dalla bassa sismicità e dalla lenta deformazione del suolo, sappiamo certamente che lo sforzo non è aumentato e che, al massimo, è stabile. Per saperlo, possiamo solo valutare i prossimi terremoti e la deformazione del suolo. La deformazione è importante perchè può avvenire anche senza terremoti, come di solito già accade, ma noi la conosciamo solo dopo l’emissione del bollettino settimanale dell’Osservatorio Vesuviano“.

Alla domanda se ci possano essere similitudini con il terremoto di 5.0 che ha colpito la provincia di Cosenza ad inizio agosto, Luongo ha risposto: “Ciò che fa la differenza sono gli effetti del terremoto, dato che due scosse di pari magnitudo possono averne di diversi. Quello calabro è avvenuto a 20 chilometri di profondità, mentre quello che noi temiamo per i Campi Flegrei è che possa avvenire negli ultimi 2-3 chilometri, dove, a parità di magnitudo ma essendo più in superficie, produrrebbe effetti molto più distruttivi di quelli di una scossa in Calabria, che sarebbe ammortizzata da uno strato di terra superiore“.

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